Come promuovere la tua attività senza fare greenwashing e confusione?

Ciao! Hai mai sentito parlare di greenwashing? 

Questo è l’argomento di oggi e sono felice di condividere con te 3 modi per promuovere la tua attività senza fare greenwashing! 

Io Sono Sara, consulente per il settore turismo e in questo sito parlo di turismo, sostenibilità , teoria e pratiche concrete per diventare un operatore o un’operatrice più sostenibile. 

Le modalità  di cui ti voglio parlo oggi sono: 

  • Conoscere la definizione di greenwashing 
  • Comunicazione precisa 
  • Riferimenti scientifici 
  • Criteri o certificazioni

 

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Preferisci guardare o ascoltare? Ecco il video. 

L’argomento sostenibilità mi appassiona, per questo motivo spesso mi capita di osservare e riflettere su come diverse attività si manifestino green, sostenibili, responsabili, verdi e chi più ne ha più ne metta, senza mostrare in alcun modo una giustificazione per ciò che stanno dicendo. 

Questa è parte della ragione che mi spinge a condividere oggi queste riflessioni con te, inoltre sapendo quanto può essere difficile creare o sviluppare un’attività in modo sostenibile non riesco a trattenermi dal volerti dare alcuni strumenti per valutare la veridicità delle informazioni condivise da tanti. 

Partiamo dalla definizione di greenwashing

Greenwashing è un neologismo inglese creato per definire behaviour or activities that make people believe that a company is doing more to protect the environment than it really is. 

Green Washing in Italiano significa letterlamente lavaggio verde, mi piace chiamarlo in modo più artistico colata di verde. 

Traducendo la definizione inglese del Cambridge Dictionary possiamo definire il greenwashing come “comportamento o attività che fanno credere alle persone che un’azienda stia proteggendo l’ambiente più di quanto faccia in realtà”.

Avrai notato anche tu quanto il colore verde ha preso piede nel marketing a tutti i livelli ormai da qualche anno.  Trovo per certi versi che avendo esagerato, sia ormai lampante, almeno per gli addetti ai lavori, che utilizzare il colore verde non può più essere utile volendo parlare di sostenibilità. 

Dovremmo ormai rassegnarci al fatto che il verde debba essere considerato in quanto tale e non più simbolicamente positivo e rappresentativo di pratiche green. 

La comunicazione che ogni attività dovrebbe svolgere dovrebbe avere come obiettivo andare al di là della prima impressione, dovrebbe essere precisa e riportare tutti i riferimenti consoni e collegati ai nostri obiettivi di sostenibilità (piccoli o grandi che siano).

La nostra presenza online dovrebbe mostratre il nostro work in progress di un percorso più ampio, così come le singole azioni, i singoli eventi e risultati. Dovremmo cercare di essere più reali e autentici mostrando la realtà e l’impegno nascosto dietro un bel report di sostenibilità perfetto e pubblicato sul nostro sito. 

Insomma, dovremmo essere onesti e condividere maggiori dettagli riguardanti la nostra esperienza. 

Ad esempio, se non possiamo sviluppare il nostro percorso verso la sostenibilità in tutti gli ambiti contemporaneamente non dobbiamo lasciare informazioni vaghe su ciò che non è stato fatto, ma concentrarci su ciò su cui stiamo lavorando.

Giusto per capire, in hotel mi posso dedicare solo ad alcuni aspetti per volta della sostenibilità, quest’anno gli obiettivi che ci aiuguariamo di raggiungere sono 4 e abbiamo definito solo il primo: Avere una sustainability policy scritta in ITA e ENG entro il mese di Aprile. 

Oltre a questo posso raccontare cosa è stato fatto, specificando perchè lo inserisco nell’elenco. 

libro sustainable tourism as factor of local development di Valentina Castellani e Serenella Sala . Tanigram edizioni Scientifiche esempio di riferimento scientifico

Alcune iniziative supportate o scelte per la nostra attività indipendentemente che siano condivise richiedono l’utilizzo da parte nostra di riferimenti scientifici solidi e affidabili per la scelta, in particolare se si tratta di iniziative nell’ambito dell’ecologia quali l’adozione di un fornitore di energia, la collaborazione con un’attività a noleggio o transfer, la decisione di sponsorizzare un evento o un concerto.

Più si riesce ad informarsi attingendo ad esempio a riviste scientifiche o a materiale universitario del nostro istituto di riferimenti migliore saranno le conoscenze che acquisiremo e più consapevoli saranno le scelte che potremo fare. Un esempio Il DISAT Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università Bicocca di Milano. https://www.disat.unimib.it/it 

Inoltre nella nostra comunicazione potremo specificare tutto il nostro impegno e i riferimenti scientifici utilizzati.  

Ultimo, ma non ultimo utilizzare come riferimento le certificazioni internazionali

Sono disponbili gratuitamente e spesso semplici da trovare i criteri per ottenere i livelli base delle certificazioni nazionali e non. 

Utilizzare questi criteri e condividere questo procedimento nel momento in cui decidiamo di rendere pubblica l’iniziativa svolta ci permetterà di acquisire credibilità e fiducia da parte del nostro target. La fiducia non sarà riposta tanto nelle certificiazioni, quanto nel nostro procedimento onesto, specifico, provato da solidi riferimenti scientifici e “ispirato” da criteri con validità internazionale. 

Vogliamo dimostrare in questo modo di fare tutto il necessario per rendere semplice e garantita l’informazione che forniamo ai nostri potenziali ospiti, lettori o followers.

Sicuramente questo di cui ti ho appena parlato è un metodo impegnativo, ma se la nostra attività è realmente orientata alla sostenibilità, merita il miglior modo possibile per essere promossa e conosciuta da tutti. 

Cosa ne pensi di questi metodi? Ne usi uno o più? Ne utilizzi altri con un buon riscontro? 

Fammi sapere per favore. Lascia un commento qui. Non vedo l’ora di leggerti e iniziare la nostra conversazione. 

Sara – Consulente per il turismo

Riferimenti

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